Di slot machine da bar si parla, ormai, da tantissimo tempo. Il dibattito sul gioco d’azzardo, guardando più in generale, è più che mai vivo e nelle settimane del natale è letteralmente esploso. È fin troppo semplice, per tanti, dire un secco “NO” alle slot nei bar ma la realtà è, invece, assai più complessa considerando che i gestori dei bar stessi riescono, nonostante tutto, a ricavare da appena tre macchinette quasi 1.500 euro di incasso, mica poco in un periodo di crisi profonda come quello che l’Italia sta vivendo ormai da anni.
Detto ciò bisogna anche dire che le slot machine da bar possono provocare – e non accade di rado! – effetti a dir poco catastrofici sull’esistenza di tantissime persone e conseguentemente delle loro famiglie. Una lodevole iniziativa, per contrastare questo fenomeno, è stata promossa dal volontariato urbano che grazie all’intenso utilizzo dei social network ha avviato una campagna fatta di eventi ed attività da vivere nei bar con il fine di disautorare il potere delle macchinette.
I vari flash mob hanno prodotto quasi 250 iscritti in poche settimane e i promotori non hanno alcuna intenzione di fermarsi. L’obiettivo, in sintesi, è quello di offrire ai gestori degli introiti che al posto di scaturire dalle slot machine da bar derivino dal consumo di bevande, cibi e giochi di altra natura. Si tratta di una vera e propria guerra alle slot che è fomentata anche dalla Provincia di Padova nell’ambito della quale esiste una riduzione Imu per chi decide di non installare le macchinette nel proprio locale.